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Sono stati affermati 4 principi di diritto:
1) “La previsione di un termine essenziale per l′adempimento del contratto, essendo posta nell′interesse di uno o di entrambi i contraenti, non preclude alla parte interessata di rinunciare, seppur tacitamente, ad avvalersene, anche dopo la scadenza del termine, così rinunciando altresì alla dichiarazione di risoluzione contrattuale”;
2) “Poiché la forma ad substantiam prescritta per il negozio va osservata in ordine agli elementi accessori possono risultare da un atto amorfo, la pattuizione di una caparra confirmatoria, che si perfeziona con la dazione, non esige la forma scritta, costituendo elemento accidentale del contratto e così la sua integrazione”;
3) “Le parti che abbiano convenuto l′adozione della forma scritta per un determinato atto, nella loro autonomia negoziale, possono successivamente rinunciarvi, anche tacitamente, mediante comportamenti incompatibili con il suo mantenimento, costituendo la valutazione in ordine alla sussistenza o meno di una rinuncia tacita un apprezzamento di fatto incensurabile in sede di legittimità, qualora sia corretto da una motivazione immune da vizi logici, coerente e congruente”;
4) “La causale riportata nei bonifici bancari, ascrivibile alla volontà dell′ordinante, ha valenza indiziaria del titolo per il quale è avvenuto l′ordine di pagamento, in mancanza di altri elementi che suffraghino la riconduzione del versamento ad un titolo diverso”.
Corte di cassazione – Sezione II civile – Ordinanza 22 luglio 2024 n. 128 e 20052