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21-05-2024
Indennità di accompagnamento INPS
Riconoscimento invalidità
Chi ha diritto all′indennità di accompagnamento?
Chi si trova nella impossibilità di deambulare senza l′aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisogna di un′assistenza continua, ha diritto ad una indennità di accompagnamento da parte dell′Inps ex art. 1 L. 18/1980, ossia ad una somma pari ad 530 al mese circa, a prescindere dal reddito del richiedente.
L′incapacità richiesta per il riconoscimento dell′indennità di accompagnamento, non è commisurata al numero degli elementari atti giornalieri, ma alla loro incidenza sulla salute del malato e sulla sua dignità come persona, per cui anche l′impossibilità di compiere una sola attività può attestare la necessità di un′effettiva assistenza giornaliera, purché tale attività:
possieda la caratteristica della quotidianità;
presenti i caratteri dell′inerenza costante alla persona e della funzione essenziale per le ripercussioni sulla vita e sulla salute.
Cass. Sez. Lav., Ordinanza del 9 marzo 2023, n. 7032
L′accompagnamento non viene erogato se l′invalidità deriva da infortuni sul lavoro o malattie professionali, poiché in tal caso non provvede l′Inps ma normalmente l′Inail, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole da parte del beneficiario.
Come si richiede l′accompagnamento?
Per ottenere l′indennità è necessario in primo luogo recarsi dal proprio medico di base per farsi rilasciare un apposito certificato, con il quale si potrà poi presentare online la domanda all′Inps. Seguirà la convocazione da parte dell′Inps per una visita medica di accertamento presso le sedi competenti o, in caso di impossibilità per l′interessato di muoversi, presso il domicilio di quest′ultimo.
Accade spesso che l′INPS tardi nella fissazione della visita, sicché in tal caso è assolutamente necessario inviare tramite Avvocato formale PEC di diffida. Dopo la visita l′Inps comunicherà al richiedente se la domanda è stata accettata o meno.
Cosa fare se l′Inps rigetta la richiesta di accompagnamento?
Occorre in primo luogo far visitare l′interessato da un consulente medico-legale che, oltre a visionare tutta la documentazione medica, lo sottopone ad una visita per valutare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell′indennità di accompagnamento, normalmente sentendo anche le persone che vi convivono.
Una volta ottenuto il parere del consulente, si dovrà presentare Ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo ex art. 445 bis c.p.c. al Tribunale del Lavoro, tramite Avvocato, ove viene nominato un consulente tecnico d′ufficio (C. T. U.) che dovrà valutare le condizioni psico-fisiche dell′interessato in modo imparziale, affinché il Giudice possa decidere se il soggetto abbia o meno diritto all′accompagnamento.
É necessaria l′assistenza di un avvocato?
Se l′Inps non ha accolto la tua domanda di accompagnamento, o quella di un tuo caro, devi rivolgerti ad uno Studio legale per farti assistere in Tribunale.
Il nostro Studio Legale ha un′esperienza pluriennale nei Ricorsi per accertamento tecnico preventivo volti a farti ottenere lindennità di accompagnamento che ti spetta.
Chi si trova nella impossibilità di deambulare senza l′aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisogna di un′assistenza continua, ha diritto ad una indennità di accompagnamento da parte dell′Inps ex art. 1 L. 18/1980, ossia ad una somma pari ad 530 al mese circa, a prescindere dal reddito del richiedente.
L′incapacità richiesta per il riconoscimento dell′indennità di accompagnamento, non è commisurata al numero degli elementari atti giornalieri, ma alla loro incidenza sulla salute del malato e sulla sua dignità come persona, per cui anche l′impossibilità di compiere una sola attività può attestare la necessità di un′effettiva assistenza giornaliera, purché tale attività:
possieda la caratteristica della quotidianità;
presenti i caratteri dell′inerenza costante alla persona e della funzione essenziale per le ripercussioni sulla vita e sulla salute.
Cass. Sez. Lav., Ordinanza del 9 marzo 2023, n. 7032
L′accompagnamento non viene erogato se l′invalidità deriva da infortuni sul lavoro o malattie professionali, poiché in tal caso non provvede l′Inps ma normalmente l′Inail, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole da parte del beneficiario.
Come si richiede l′accompagnamento?
Per ottenere l′indennità è necessario in primo luogo recarsi dal proprio medico di base per farsi rilasciare un apposito certificato, con il quale si potrà poi presentare online la domanda all′Inps. Seguirà la convocazione da parte dell′Inps per una visita medica di accertamento presso le sedi competenti o, in caso di impossibilità per l′interessato di muoversi, presso il domicilio di quest′ultimo.
Accade spesso che l′INPS tardi nella fissazione della visita, sicché in tal caso è assolutamente necessario inviare tramite Avvocato formale PEC di diffida. Dopo la visita l′Inps comunicherà al richiedente se la domanda è stata accettata o meno.
Cosa fare se l′Inps rigetta la richiesta di accompagnamento?
Occorre in primo luogo far visitare l′interessato da un consulente medico-legale che, oltre a visionare tutta la documentazione medica, lo sottopone ad una visita per valutare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell′indennità di accompagnamento, normalmente sentendo anche le persone che vi convivono.
Una volta ottenuto il parere del consulente, si dovrà presentare Ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo ex art. 445 bis c.p.c. al Tribunale del Lavoro, tramite Avvocato, ove viene nominato un consulente tecnico d′ufficio (C. T. U.) che dovrà valutare le condizioni psico-fisiche dell′interessato in modo imparziale, affinché il Giudice possa decidere se il soggetto abbia o meno diritto all′accompagnamento.
É necessaria l′assistenza di un avvocato?
Se l′Inps non ha accolto la tua domanda di accompagnamento, o quella di un tuo caro, devi rivolgerti ad uno Studio legale per farti assistere in Tribunale.
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