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18-09-2024
Reati contro l′onore
Diffamazione
(Cp, articolo 595)
Ai fini della configurabilità del reato di diffamazione, è necessario che l′autore della frase lesiva dell′altrui reputazione comunichi con almeno due persone ovvero con una sola persona ma con modalità tali che detta notizia venga sicuramente a conoscenza di altri, ed agisca rappresentandosi e volendo tale evento. Pertanto, gli scritti contenenti espressioni lesive dell′altrui reputazione integrano il reato di diffamazione anche quando gli stessi siano diretti ad un solo soggetto, laddove, avendo riguardo all′indirizzo istituzionale presso il quale gli stessi sono indirizzati, il messaggio è in concreto prevedibile che sia accessibile a terzi diversi dal destinatario [ciò che è stato ritenuto rispetto ad una comunicazione che l′imputato aveva inviato in modo non riservato al sindaco di un comune rispetto al quale non poteva non prevedere che sarebbe stata letta anche dai collaboratori del diretto destinatario].
(Costituzione, articolo 21; Cp, articoli 51 e 595)
In tema di delitti contro l′onore, costituisce legittimo esercizio del diritto di critica politica la diffusione di giudizi negativi circa condotte biasimevoli poste in essere da amministratori pubblici, purché la critica prende spunto da una notizia vera, si connoti di pubblico interesse e non trascenda in un attacco personale [ciò che nella specie è stato escluso, onde la Corte ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione, in una vicenda in cui l′imputato in uno scritto diretto al sindaco aveva attribuito al comune una condotta criminosa di assoluta gravità, sostenendo che una delibera fosse derivata dall′adesione a un clan capeggiato, a dire dell′imputato, da un noto politico locale, senza indicare alcun elemento specifico dal quale potesse assumersi che il fatto fosse vero, almeno sul piano putativo, e trascendendo, comunque, ogni limite di continenza espressiva, anche ove si voglia riguardare lo stesso nei più ampi connotati dal diritto di critica politica]
Cassazione penale, Sezione V, sentenza 28 marzo-26 aprile 2024 n. 17326